lunedì 27 febbraio 2017
Sideralgia di Marta Vigneri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) alla Bambola di Kafka di Lecce
Sideralgia
di Marta Vigneri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato da Marcella
Rizzo il 1 marzo 2017 ore 19,00 presso la Libreria La Bambola di Kafka in Via
Giuseppe Palmieri, 37. Interverrà l’editore Stefano Donno
DALLA
PREFAZIONE di FRANCESCA TUSCANO - “Che poesia è dunque LA poesia di Sideralgìa?
Ma sarebbe meglio dire cosa non è: non è poesia del sentimento, inteso come
necessità espressiva di un’intimità non mediata, ingenua (…) La poesia di
questa raccolta è invece densa di sottotesto, mediata, e se di sentimento parla
lo fa con evidente consapevolezza formale, oltre che tematica. Non è poesia per
signore con cagnolino da grembo (come avrebbe detto Majakovskij). La poesia di
Marta (qui il nome non
è dell’autrice, ma della voce che agisce, nella raccolta) è poesia dell’urlo (comunicativo),
che nasce dal suo opposto, l’afasia che ha conosciuto, carnalmente, l’Ospite, e
la sua distruzione. E perciò la scelta linguistica diventa discrimine (come
sempre è nella poesia, peraltro, quando è poesia). La scelta (ideologica) di
Marta è quella di chi avverte il dovere, oltre che la necessità, di definire il
reale attraverso un sistema di indagine non semplicemente percettivo. Esistono
molte lenti per mezzo delle quali si assume il reale (…). Marta usa lenti che
non riproducono in nettezza, ma in profondità.”
DALLA POSTFAZIONE di MARCELLO BUTTAZZO – “La sua è poesia filosofica, d’un progressivo incedere, d’un elegante procedere. Filosofica perché va a fondo dell’essere, scava intimamente nelle scaturigini dell’esistente, rivelando e mostrando sempre tracce consistenti di vita vissuta. Quella di Marta Vigneri è poesia di fisica ponderatezza. Il corpo balena, respira, parla, declama, evoca, echeggia. “Il corpo violato è padrone miserabile del tempo fortuito, trafitto dal ferro azzurro e affilato”. . Versi dell’alterità quelli di Marta, perché l’Autrice non si rinchiude mai in uno sterile fortino di egocentrismo: tutt’altro. Con le sue parole d’amore, di gioia e di dolore, getta un ponte conoscitivo e prolifico con l’altro da sé. I suoi versi non sono uno specchio di vacuo egotismo, ma un veemente e intenso treno in corsa, con cui la poetessa ci invita al viaggio.”
info evento 338 887 8042
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
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sabato 25 febbraio 2017
In Medias Res di Chiara Evangelista (iQdB Edizioni di Stefano Donno) al Caffè Letterario di via Paladini a Lecce
In Medias Res di Chiara
Evangelista (iQdB Edizioni di Stefano Donno) si presenta al Caffè Letterario
di via Guglielmo Paladini 46 il 26 febbraio 2017 alle ore 19,30. Presenta l’autrice Raffaele Polo. Introduce
l’editore Stefano Donno
“A chi mi ama per ciò che sono e a chi mi ha
sostenuta in questo incipit… In medias res!”. Così si apre la raccolta poetica
dell’esordiente leccese Chiara
Evangelista. Ogni singola poesia si
contraddistingue per l'utilizzo di rime, assonanze e, altre varie figure
retoriche, seguite da una metrica che disegna un proprio flow e un mood
singolare che appartengono a Chiara in maniera genetica. Questo pamphlet è densissimo di sequenze di
versi molto ritmati, incentrati su specificità tecniche come rime baciate,
assonanze-consonanze ed allitterazioni.
Questi versi vanno scanditi per bene, e quasi sembrano
avere una figura ritmica ben precisa come quella del 4/4, tanto queste parole
consentono un ascolto lineare, ma soprattutto un approccio semplice ed
immediato. Un esempio forse può chiarire: “Barcollare tra il denotativo e il
connotativo, acquadernare e squadernare, animare l'inanimato, vedere e non
guardare, rendere fluorescenti le tinte pastello...”. In medias res parla fondamentalmente d’amore, di morte (quella interiore magari
dinanzi alle tante delusioni della quotidianità) e delle tante sciocchezze che
vita pone sul cammino di tutti, quasi fossero tante (anche se estenuanti) prove
che conducono alla maturità, qualunque essa sia, ovunque essa sia.
Chiara Evangelista è
nata a Lecce nel 1997. Dopo aver conseguito la maturità classica, ha intrapreso
gli studi giuridici presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Da sempre le sue passioni sono la musica,
il cinema e la letteratura
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giovedì 23 febbraio 2017
APPUNTAMENTO PER LA PRIMA ASSOLUTA OGGI 23 FEBBRAIO 2017 DI COME RONDINI A PRIMAVERA DI VITO ANTONIO CONTE ALLA LIBRERIA PALMIERI
“Rare rondini a primavera (sempre più gabbiani lontani
dal mare)” (iQdB Edizioni di Stefano Donno) di Vito Antonio Conte sarà
presentato il 23 febbraio 2017 ore 18,30 presso la Libreria Palmieri di Lecce
in via Salvatore Trinchese 62 da Eliana Forcignanò. Interverrà l’editore
Stefano Donno
Poesia quella di Vito Antonio Conte carica di senso, o
meglio di quel sentimento vitale che non arretra rispetto a niente e nessuno. I
versi sono attraversati come un fiume in piena da sorrisi amari, sberleffi, e
un impellente quanto mai sopito bilanciamento del ritmo in ogni parola usata,
perché se la si deve dire tutta, è inutile biasciare, balbettare o peggio
ancora essere fraintesi. Questa piccola raccolta poetica nonostante tutto (e
fortunatamente grazie a tutto quello che esprime) e nonostante l’amarcord che
la pervade, è un inno singolare alla vita, forse un invito al viaggio per non
farsi sfuggire nulla e godere di tutto, per non avere rimpianti, rimorsi e
inutili nodi alla gola!
Questa raccolta di poesie è dunque «un inno singolare
alla vita, forse un invito al viaggio per non farsi sfuggire nulla e godere di
tutto, per non avere rimpianti, rimorsi e inutili nodi alla gola!». E la vita
scorre a pieno regime in questi versi, «attraversati come un fiume in piena da
sorrisi amari, sberleffi, e un impellente quanto mai sopito bilanciamento del
ritmo in ogni parola usata, perché se la si deve dire tutta, è inutile
biasciare, balbettare o peggio ancora essere fraintesi». Lo testimoniano non
solo i versi citati in apertura, ma anche quelli presenti nel resto della
raccolta. L’autore non gira intorno alla verità, quantomeno alla sua verità, e
la espone senza cercare lunghe e inutili elusioni: «che se poi la madre di quel
tizio / si fosse data e/o continui a darsi / davvero per soldi / dov’è la
colpa? / e soprattutto di chi?». Oppure: «altra cosa è il piacere / e altra
ancora il Piacere / (e adesso non rompetemi i coglioni / pensate a salvarvi da
voi stessi…)». Ma non c’è spazio, in questa raccolta, soltanto per confessioni
o invettive. Emergono, al suo interno, anche versi in cui l’autore si espone in
altro modo, riflettendo su sensazioni sfuggenti che colpiscono nonostante la
loro apparente quotidianità: «Felicità è incontrare / nella notte un bagliore /
evitando la confusione / accecante del giorno / nutrendo attimi d’amore /
attimi d’amore / attimi d’infinito amore». Si tratta soltanto apparentemente di
un’opposizione rispetto alla chiarezza aperta e finanche smodata dei versi
citati poc’anzi. A questo servono le parole: circoscrivere uno stato d’animo
nello spazio di un momento. E così, non troppo inaspettatamente, la raccolta si
chiude con tre versi sentimentali ma anche lapidari: «T’ho baciata / senza
neppure sfiorarti / per godere del tuo sorriso». (Stefano Savella, Puglialibre)
Vito Antonio Conte è nato a San Pietro in Lama e vive
a Lecce, siccome gli è toccato e siccome ha scelto. Laureato in giurisprudenza,
rispetta il diritto, ma ama giocare di rovescio…
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lunedì 20 febbraio 2017
Sideralgia di Marta Vigneri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) alla Libreria Palmieri di Lecce
Sideralgia di Marta Vigneri (iQdB Edizioni di Stefano
Donno) sarà presentato dal giornalista e scrittore Raffaele Polo con le letture
di Mauro Marino (Fondo Verri) il 21 febbraio 2017 ore 18,30 presso la Libreria
Palmieri di Lecce in via Salvatore Trinchese, 62 a Lecce. Interverrà l’editore
Stefano Donno
DALLA PREFAZIONE di FRANCESCA TUSCANO - “Che poesia è
dunque LA poesia di Sideralgìa? Ma sarebbe meglio dire cosa non è: non è poesia
del sentimento, inteso come necessità espressiva di un’intimità non mediata,
ingenua (…) La poesia di questa raccolta è invece densa di sottotesto, mediata,
e se di sentimento parla lo fa con evidente consapevolezza formale, oltre che
tematica. Non è poesia per signore con cagnolino da grembo (come avrebbe detto
Majakovskij). La poesia di Marta (qui il nome non è dell’autrice, ma della voce
che agisce, nella raccolta) è poesia dell’urlo (comunicativo), che nasce dal
suo opposto, l’afasia che ha conosciuto, carnalmente, l’Ospite, e la sua
distruzione. E perciò la scelta linguistica diventa discrimine (come sempre è
nella poesia, peraltro, quando è poesia). La scelta (ideologica) di Marta è
quella di chi avverte il dovere, oltre che la necessità, di definire il reale
attraverso un sistema di indagine non semplicemente percettivo. Esistono molte
lenti per mezzo delle quali si assume il reale (…). Marta usa lenti che non
riproducono in nettezza, ma in profondità.”
DALLA POSTFAZIONE di MARCELLO BUTTAZZO – “La sua è poesia filosofica, d’un progressivo incedere, d’un elegante procedere. Filosofica perché va a fondo dell’essere, scava intimamente nelle scaturigini dell’esistente, rivelando e mostrando sempre tracce consistenti di vita vissuta. Quella di Marta Vigneri è poesia di fisica ponderatezza. Il corpo balena, respira, parla, declama, evoca, echeggia. “Il corpo violato è padrone miserabile del tempo fortuito, trafitto dal ferro azzurro e affilato”. . Versi dell’alterità quelli di Marta, perché l’Autrice non si rinchiude mai in uno sterile fortino di egocentrismo: tutt’altro. Con le sue parole d’amore, di gioia e di dolore, getta un ponte conoscitivo e prolifico con l’altro da sé. I suoi versi non sono uno specchio di vacuo egotismo, ma un veemente e intenso treno in corsa, con cui la poetessa ci invita al viaggio.”
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martedì 14 febbraio 2017
Parole per un futuro possibile di Diego Dantes (iQdB Edizioni di Stefano Donno) al Fondo Verri con Giorgio Pala, Saverio Congedo e Fabio Tarantino
Parole per un futuro possibile di Diego Dantes (iQdB
Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato presso il Fondo Verri in
via Santa Maria del Paradiso 8 a Lecce, mercoledì 15 febbraio 2017 ore
20,00. Presenta l’autore e coordina Giorgio Pala (Presidente
Ass.Carpe Diem). Interverranno il consigliere regionale Saverio Congedo e il
Sindaco di Martano Fabio Tarantino
“Non avrei mai immaginato di scrivere la prefazione di
un libro ed è un onore che sia per questo libro di Diego. Perché proprio io, un
Sindaco di provincia? Ho letto con molta attenzione le parole, il pensiero, i
concetti riportati in questo libro è mi sono accorto che l’esperienza di Diego,
cittadino e attivista, è molto vicina alla mia esperienza da Sindaco. Ecco
perché proprio io! Il libro descrive uno spaccato reale della Politica
italiana: una Politica chiusa in se stessa, implosa per certi versi, in linea
con una società "viziata", che non si riconosce più nel modello di Politica
tradizionale. Democrazia partecipata, il tema chiave del libro, che permette
alla Politica di uscire dalla chiusura, di smettere di essere autoreferenziale
e di invertire la tendenza ponendo al centro, dello sviluppo di un paese la
persona, il cittadino. Per fare questo bisogna ripensare al ruolo dei partiti
ad oggi ridotti a soli comitati elettorali. Diego non si limita a fotografare
lo stato in cui vivono le nostre comunità, ma scrive di come affrontare tali
tematiche. Non basta porsi la domanda, bisogna osare provando a dare delle
risposte, con i fatti, con le azioni, con il coinvolgimento degli attori
principali delle nostre comunità, i cittadini. Proviamo ad interpretare le
parole di don Tonino Bello pensando alla Politica non come una “costrizione
alla logica dei partiti” ma come la valorizzazione della “irripetibilità della
persona”. Persone che hanno a cuore le nostre comunità, persone che amano
l'ambiente, persone capaci di coinvolgere i cittadini nelle decisioni
governative. Persone alle quali viene chiesto un ulteriore sacrificio, non
quello economico delle tasse come spesso accade, ma quello di diventare nei
fatti i protagonisti dello sviluppo. Cittadini responsabili, persone attive da
coinvolgere nella politica del “bene comune”, capaci di interpretare al meglio
il cambiamento di questo straordinario Paese. Solo in questa logica ritorna
centrale il ruolo dei partiti, chiamati ad uscire dalla loro chiusura
strutturale e ad aprirsi come spazio attivo e condiviso alla società civile,
ritornando alla “radice” stessa che lega i termini, Politica, città, molti. Il
compito della Politica è fare in modo che l’Italia ritorni ad essere il Paese
dell’accoglienza, della solidarietà, della cultura, del paesaggio, dei beni
comuni e soprattutto delle persone attive come Diego! Buona lettura.”
Dall’introduzione di Ivan Stomeo (Sindaco di Melpignano, Presidente dell’Unione
della Grecìa Salentina, Presidente nazionale dell'associazione Borghi Autentici
d'Italia)
Diego Dantes vive e lavora a Lecce. Nel 2006 ha
conseguito la Laurea Triennale in Scienze Politiche presso l’Università Statale
di Milano e nel 2008, sempre presso la stessa Università, la laurea magistrale
in Istituzioni e Governo delle Autonomie Territoriali. Nel 2010 ha frequentato
il Centro di Formazione Politica, a Milano, presieduto dal filosofo Massimo
Cacciari, diretto dal prof. Nicola Pasini (Unimi), che sin da subito intendeva
fornire un contributo di carattere culturale e politico alle ragioni
autenticamente riformiste del Paese. Da sempre impegnato politicamente è un
appassionato lettore di saggi storico/politici
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Redazione: Via S. Simone 74 / 73107 Sannicola (LE) / Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
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