lunedì 30 gennaio 2017

Breve commentario alla Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto a cura di Stefano Donno. Prefazione a cura di Enrica Perucchietti (iQdB Edizioni di Stefano Donno)


























«La maggior parte dei documenti su Ermete Trismegisto sono di carattere oscuro, accessibili soltanto agli iniziati. […] Dietro il vero iniziato c’è una persona che ha compiuto durissimi sforzi, che ha superato prove di volontà e fatiche spirituali. L’esoterismo non è per niente l’avaro occultamento di tesori materiali che sarebbero altrimenti alla portata di chiunque. Chi davvero vuole questo tesoro, chi si eleva con tenace costanza fino all’altezza alla quale lo attende a porte spalancate il Tempio della Sapienza, solo costui può avere accesso al santuario». (Maria Szepes, Il Leone Rosso)

Quando l’amico Stefano Donno mi ha chiamato per chiedermi di scrivere la prefazione del presente saggio, stavo rileggendo, a distanza di anni, Il Leone rosso, il romanzo esoterico di Maria Szepes. Sincronicità volle che la sera stessa incappassi nella parte in cui Hans ascolta, spiando di nascosto il maestro alchimista Rochard, un dialogo tra questi e l’amico Bahr. Il dialogo in questione si concentra proprio sulla Tavola Smeraldina e sull’interpretazione che da secoli gli iniziati cercano di carpire alle sibilline parole della Tabula. Caso volle che avessi ripreso in mano il libro dopo una conversazione avuta qualche giorno prima con un altro amico: rileggendo le parole di Szepes su Ermete Trismegisto non potei che sorridere e accettare di cuore di curare questa breve prefazione. Pungolata dalla sincronicità, decisi anche che avrei inserito alcune citazioni del libro. Nel passo citato, il medico e alchimista Rochard spiega allo scettico Bahr, che verrà poco dopo guarito grazie al Lapis e finirà per credere ciecamente in quei principii che negava e derideva, che «La rivelazione di Ermete Trismegisto racchiude in sé allo stesso modo i segreti più profondi della creazione, quali l’essenza delle forze che costituiscono i mondi trascendenti, le cosiddette regioni astrali. Ma oltre a questo designa anche l’alchimia nel senso stretto del termine, il cuore segreto dell’alchimia, la formula spirituale della preparazione dell’Elisir di Vita». L’anziano iniziato prosegue sottolineando come il fascino della Tabula non risieda soltanto nel suo contenuto, ma anche nella struttura «perché nasconde in sé la prova il cui superamento digrossa lo spirito, rendendolo maturo per accogliere la soluzione dell’enigma». Donno ci spiega proprio come vadano interpretati il contenuto e la struttura della Tabula, analizzando passo a passo i suoi corollari e offrendo una illuminante e preziosa spiegazione che sarà certamente utile per l’iniziato quanto per colui che si avvicini per la prima volta a questo genere di tematiche. Sullo sfondo il suo leggendario autore, Ermete Trismegisto. (dalla prefazione di Enrica Perucchietti)

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